Oro, incenso e mirra
Oro
L’Oro fin dall’antichità è usato per migliorare l’aspetto estetico delle donne.
Le forme con cui l’Oro può essere inserito nei cosmetici sono 3: Colloidal gold (in forma nano), Gold (foglia d’Oro metallico usate come colorante cosmetico) e Ci 77840 (pigmento cosmetico). Se si acquista un cosmetico che vanta la presenza di Oro, nella lista degli ingredienti in etichetta dovrà comparire una di queste 3 voci.
Sottoforma di nanoparticelle, può essere inserito nelle formule di emulsioni, gel o altri trattamenti per il benessere e la bellezza del corpo. Grazie all’effetto di riflessione della luce, più correttamente detto “soft focus”, si ottiene una diminuzione della percezione visiva delle rughe.
L’Oro nelle formulazioni cosmetiche viene impiegato allo scopo di:
– Detergere e tonificare: cosmetici aurei risalgono all’antica terapia Ayurvetica, usati con l’azione detergente; la pelle viene rienergizzata e esfogliata, conservando il normale equilibrio del pH cutaneo, asportando le tracce del trucco e le impurità degli agenti esterni.
– Idratare e nutrire: le intense sostanze idratanti e nutritive aiutano la pelle a conservare il livello vitale di idratazione. Le creme idratanti sono specifiche per ogni tipo di pelle, le nutre e idrata prevenendo così i segni prematuri dell’età causati dai radicali liberi. Inoltre, le creme idratanti all’Oro sono in grado di controllare la degradazione del collagene, mantenendo così il naturale equilibrio dell’idratazione della pelle.
– Azione antiossidante: l’invecchiamento è un processo fisiologico, che tende ad aumentare sempre di più se sottoposti a effetti dannosi del sole, dell’inquinamento atmosferico e dello stile di vita poco sano che è la causa del prematuro decadimento. Se ci prendiamo cura della nostra pelle possiamo mantenerla sana e radiosa anche in età avanzata. Oro combinato con vitamine A, C, E, acido linoleico, estratti naturali di erbe, di oli essenziali sono in grado di aiutare e astringere i pori per ridurre i segni visibili dell’invecchiamento precoce, migliorano la circolazione, rassodano il tono cutaneo e accrescono l’elasticità della pelle.
– Azione protettiva: i cosmetici arricchiti d’Oro aiutano a ridurre e a prevenire gli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale. Le naturali proprietà dell’Oro svolgono funzioni: antinfiammatorie, antibatteriche e antiossidanti, ed assicurano la protezione dei microrganismi e verso i raggi UV.
– Azione anti-age: l’Oro è in grado di rivitalizzare rassodando la pelle, facendola diventare più giovane e liscia. Il minerale applicato sottoforma di maschera o come oli naturali, è in grado di penetrare nella pelle, entrare in contatto con le cellule e purificandola, rinvigorendola anche negli strati più profondi.
– Azione anti-iperpigmentazione: i cosmetici a base di Oro sono in grado di prevenire gli eccessi di melanina riducendo gli inestetismi e l’iperpigmentazione tipiche delle donne di pelle chiara, o che hanno disfunzioni ormonali o pelli che sono state esposte per molto tempo a UV.
– Azione anticellulitica: come visto prima le applicazioni sulla nostra pelle di cosmetici a base di Oro sono in grado di aumentare la temperatura tissutale con conseguente assorbimento delle microparticelle di Oro. Fenomeno che comporta un incremento del drenaggio dei liquidi in eccesso ristagnati nel tessuti sottocutanei con svuotamento del tessuto adiposo e riduzione cellulitico. Questo fenomeno ovviamente è associato anche a dimagrimento per perdita dei liquidi accumulati in eccesso.
Vengono usati, soprattutto nella medicina, applicazioni di sali d’Oro per alleviare le infiammazioni e la prevenzione della progressione di malattie come: malattia reumatoide, malattie croniche dell’intestino, psoriasi, membranous nephritis, lupus eritematoso e artrite reumatoide giovanile.
Incenso
L’incenso è la resina naturale della Boswellia sacra. L’albero dell’incenso è longevo, raggiunge circa i tre metri di altezza, e per poter sfruttare la pianta bisogna aspettare circa otto/dieci anni. L’incenso degli alberi più vecchi è anche il più profumato. Vengono effettuate due raccolte annue, infatti in autunno si raccoglie il prodotto trasudato dalle incisioni praticate durante l’estate, mentre in primavera si raccoglie quanto trasuda dalle incisioni fatte in inverno. Nel primo caso l’incenso è bianco più puro e più pregiato, nel secondo caso ha colore rossastro ed è meno pregiato.
La sua composizione è per 60% resina costituita da acidi boswellici e terpeni (mono-, di-, tri-terpeni), per il 5-10% olio essenziale (include mono-, sesquiterpeni, a-pinene, a-tujene) e per il 30% polisaccaridi (arabinosio, acido glucuronico, xilosio).
Fin dall’antichità gli usi dell’incenso sono molteplici, dall’impiego nella medicina tradizionale e nei prodotti cosmetici, come fragranza nei rituali quotidiani e nelle cerimonie religiose, come materiale di rivestimento e adesivo.
Gli acidi boswellici e i terpeni presenti nella resina presentano molteplici proprietà: vantano attività antinfiammatoria in quanto contrastano l’azione della 5-lipossigenasi, inibiscono l’enzima elastasi responsabile del deterioramento dell’elastina, favoriscono l’azione di antiossidanti endogeni, inibiscono lo sviluppo si colonie batteriche e micotiche e hanno azione immunostimolante.
Per queste proprietà, l’incenso viene apprezzato anche a livello cosmetico per formulazioni lenitive, elasticizzanti e antiage.
Mirra
La mirra è una gommaresina aromatica estratta da piccoli arbusti, alberi del genere Commiphora, della famiglia delle Burseraceae. La specie più usata per la produzione della mirra è la Commiphora myrrha, diffusa nelle regioni semiaride e aride dell’Africa orientale e dell’Arabia. La pianta alla fine dell’estate essuda dai noduli sul tronco piccole gocce gialle che vengono raccolte e seccate. L’essudato contiene olio volatile, resine fino al 40% e circa il 60% di gomma.
La mirra in antichità veniva utilizzata per via orale come carminativo, espettorante, digestivo e disinfettante urinario, nonostante non vi fossero prove a sostegno di sicurezza e attività; già nell’Antico Egitto era impiegata durante l’imbalsamazione per preservare le mummie e durante le cerimonie funebri. Veniva anche impiegata come profumo per ambienti e come insetticida. Nella medicina cinese fu introdotta nel VII secolo e da allora è utilizzata per trattare disturbi come emorragie, dolori e ferite. L’unico utilizzo della mirra ufficialmente approvato è quello ad uso esterno per il trattamento di infiammazioni del cavo orofaringeo, in quanto ha dimostrato attività astringente e antimicrobica, inoltre è in grado di promuovere la riparazione del tessuto. Pertanto risulta un rimedio esterno nel caso di gengiviti, afte, stomatiti etc. impiegata in molti prodotti per l’igiene orale come i collutori, e per le prime vie respiratorie.
La mirra è stata usata fin dall’antichità anche come incenso sacro e come profumo; ha un effetto calmante sul sistema nervoso, acquieta la mente e purifica lo spirito. L’odore è ricco, fumoso, balsamico; la nota è fresca-esperidata con un fondo di sottobosco. La mirra viene utilizzata nelle composizioni fougère o chypre.
Fonte:
Kosmetica
Accademia del profumo
Su S, Wang T, Duan JA, Zhou W, Hua YQ, Tang YP, Yu L, Qian DW. Anti-inflammatory and analgesic activity of different extracts of Commiphora myrrha. Journal of Ethnopharmacology. 2011.